I dintorni
Nei dintorni di Sarteano e nelle aree circostanti i due borghi di Fonte Vetriana e Castiglioncello del Trinoro sorgono altri luoghi di importante interesse.

Il Monte Cetona che svetta dai sui 1148 metri e appartiene al territorio di tre comuni quello di Sarteano, di Cetona e di San Casciano dei Bagni. Il verde massiccio del Monte fa da sfondo al borgo e al Castello medievale di Sarteano rendendo il paesaggio diversificato e affascinante grazie alla bellezza di questi due profili dominanti. La storia e la natura si intrecciano e si fondono insieme dando luogo ad un territorio particolarmente ricco per la sua biodiversità e ad una parte di regione popolosa e al tempo stesso incontaminata. Il Monte Cetona chiude a est la Val d’Orcia, da dove è possibile ammirare la Torre di Radicofani, separandola dalla Valdichiana. Entrambi i versanti sono ricoperti di sabbie e argille fino a quota di 800 metri s.l.m. circa. Più in alto emerge in superficie il substrato roccioso di natura carsica della montagna e sono presenti varie doline, cavità dovute all’erosione delle rocce calcaree da parte delle acque meteoriche filtranti attraverso le fenditure.
La cima del Monte Cetona può essere raggiunta attraverso i vari sentieri, sia a piedi che in mountain bike, seguendo gli itinerari escursionistici. Tra questi si possono ricordare la salita da Camporsevoli passando per la Valle Saccaia, prima per strade sterrate e poi per un sentiero che percorre il crinale sud della montagna, e quello che sale da Fonte Vetriana. Sulla cima della montagna sorge un’alta croce completata nel 1967, la sua realizzazione venne promossa nel 1965 dalle parrocchie della diocesi di Chiusi. La croce è larga 10 e alta 15 metri ed è facilmente visibile da ciascun lato. Salire fin sulla vetta può essere un’esperienza sensazionale anche per i meno esperti. Le escursioni permettono di effettuare osservazioni non solo sulla flora e fauna boschiva, ma anche sulla storia e geologia della montagna e soprattutto permettono di ammirare le splendide vedute tra le due valli divise naturalmente dal Monte Cetona.

La Riserva Naturale di Pietraporciana che occupa la sommità del versante settentrionale dell’omonimo poggio, il nome probabilmente prende origine dall’appellativo del podere che si trova nelle vicinanze, raggiunge una quota massima di 847 metri s.l.m ed è stata istituita nel 1996 su un territorio compreso tra la Val d’Orcia e la Valdichiana, tra i comuni di Chianciano Terme e Sarteano. La Riserva è circondata da boschi e al suo interno è ricca di sentieri, cammini, strade sterrate, sia nel bosco che nella campagna, con più aree attrezzate dove fermarsi a riposare, sia che si viaggi a piedi, in bicicletta o a cavallo. Dal punto di vista ambientale è notevole la faggeta di Pietraporciana (tra i 720 e gli 850 metri circa) che si trova ad una quota più bassa rispetto alla consuetudine. Tra gli insetti vi sono molti coleotteri tra cui il cervo volante (il più grande coleottero d’Europa) e la rara Rosalia Alpina. Per visitare la faggeta si può attraversare il semplice sentiero che parte dal centro visite e che vi si ricollega con un percorso ad anello.
Il “Podere Pietraporciana”, oggi sede del Centro visite, è stato per molto tempo un’antica casa colonica abitata da famiglie di mezzadri. Per quasi tutto il secolo scorso i veri proprietari terrieri furono i marchesi Iris e Antonio Origo conosciuti perché si distinsero per le loro idee particolarmente liberali e progressiste di gestione delle terre e delle loro proprietà. Durante la Seconda Guerra mondiale la Riserva di Pietraporciana, infatti, fu messa a disposizione dalla famiglia ad un gruppo di partigiani e divenne rifugio e sede delle loro operazioni, grazie alla sua ottimale posizione strategica. Nel 1985 gli Origo donarono la struttura al comune di Chianciano in considerazione del valore che aveva assunto per la comunità locale. A partire da questa donazione incomincia un progetto di recupero che tiene conto del valore storico, ambientale e culturale del posto. La struttura è oggi attrezzata per svolgere funzioni educative, di ristoro e di accoglienza. Per raggiungerla vi sono due strade, da Chianciano o da Sarteano, entrambe con un percorso su strada bianca, in mezzo a una campagna di grande impatto paesaggistico.