Sala d’arte D. Beccafumi

La Sala d’Arte Domenico Beccafumi
Il borgo di Sarteano è anche arte. All’interno delle mura del centro storico è conservato un vero e proprio gioiello museale e artistico: la Chiesa di San Martino. La Chiesa di San Martino, recentemente diventata Sala d’Arte Domenico Beccafumi, ospita al suo interno la meravigliosa Annunciazione del pittore manierista senese Domenico Beccafumi. L’antica chiesa di San Martino in foro sorgeva, prima del distruttivo intervento nell’800, nell’attuale Piazza XXIV Giugno. Dopo la distruzione la chiesa fu spostata e ricostruita dove si trova tuttora in Piazza San Martino. Edificata nel 1844, la Chiesa di San Martino ha una facciata in travertino e cotto con pilastri e capitelli dorici. Nel campanile a vela è collocata una campana datata 1282. A unica navata, l’interno ospita insieme al corredo di dipinti proveniente dall’antica chiesa di San Martino in foro, distrutta nel 1841, alcune opere d’arte e arredi sacri dal XIV al XVIII secolo delle chiese di Sarteano e del territorio. Inoltre, sono visibili due dipinti su tavola di Jacopo di Mino del Pellicciaio, la Madonna col Bambino detta “Madonna del cardellino” (datato 1342?) e il polittico raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Battista e Giovanni evangelista da San Francesco; la tavola centinata di Andrea di Niccolò con la Madonna col Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano, il capolavoro di Domenico Beccafumi l’Annunciazione (1545-46), e le due tavole dell’Angelo annunciante e della Vergine Annunciata di Girolamo del Pacchia(da San Lorenzo) del 1514 circa; infine una Madonna col Bambino in terracotta, di artista senese degli inizi del sec. XV (Giovanni Turino?) e un piccolo Crocifisso ligneo per la devozione privata riferito ad Antonio da Sangallo. Tra le opere più tarde sono esposte una bella tela di cultura manierista del fiorentino Niccolò Betti con l’Effusio Sanguinis (da Castiglioncello del Trinoro), quindi le grandi pale d’altare con la Visitazione di Matteo Rosselli (prima metà del sec. XVII) e con la Madonna in gloria col Bambino e Santi di Vincenzo Rustici (inizi del sec. XVII). Adesso la Chiesa è aperta ai suoi visitatori in orari specifici consultabili sul sito www.sarteanoliving.it
Alcuni cenni alle altre chiese:
Prima di entrare all’interno delle mura paesane non possiamo non notare la Chiesa di San Francesco, con l’annesso convento adesso diventato abitazione civile. Questa Chiesa fu costruita intorno al XIII secolo in stile gotico francescano per onorare più degnamente la presenza di San Francesco di Assisi a Sarteano (1212). La facciata quattrocentesca, donata dall’illustre concittadino Francesco Tedeschini Piccolomini, il futuro Papa Pio III, riporta lo stemma della famiglia. Purtroppo, i danni causati dalla Seconda Guerra Mondiale e dai precedenti restauri hanno distrutto tutto ciò che di originale esisteva all’interno della Chiesa. Oggi la Chiesa è aperta per celebrare le regolari funzioni.
All’interno delle mura ci sono altre due Chiese parrocchiali: la già citata Chiesa di San Martino e la Chiesa di San Lorenzo. La Collegiata di San Lorenzo è stata edificata nel XIII secolo, a pianta latina ed unica navata, ristrutturata nel cinquecento e nel settecento con un elegante e sobria facciata in pietra e uno slanciato campanile cuspidato in laterizi. Al suo interno si conservano alcune tele del XVII secolo, un tabernacolo in pietra attribuito al ‘”Marrina”, artista senese mandato da Pio III, il Coro ligneo intarsiato risalente al XVI secolo, dono anch’esso del Papa sarteanese, e due tavole di Girolamo del Pacchia (XVI sec.) rappresentanti l’Annunciazione, di notevole fattura. nel 1864 all’interno di questa Chiesa fu eretta come voto la cappella in onore di Maria SS. invocata dai sarteanesi come “Madre del Buon Consiglio”. Dentro, la cappella sono collocate le due tavole dell’Annunciazione e la piccola tela della Madonna, opera del 1761 di Francesco Bonichi di Lucignano della Chiana. Oltre a ricevere la devozione di tutti i sarteanesi, la tela è di notevole dolcezza nelle fatture della Madonna e del Bambino. Vicino alla Chiesa collegiata esiste l’Oratorio della Madonna del Suffragio, per lunghi anni chiesa dell’Ospedale e Oratorio della Confraternita di Misericordia: al suo interno ci sono tele e affreschi provenienti da altre Chiese.
L’edificio sacro più antico è sicuramente la Pieve di Santa Vittoria, una chiesa di struttura romanica situata all’estremo del paese verso l’antica strada che collegava Sarteano con Chiusi: di questa chiesa priva di tetto, una volta fu trasformata anche in cimitero, rimangono in piedi il portale, i muri perimetrali e l’abside, quasi una piccola San Galgano di questa terra; gli affreschi esistenti sono nel tempo stati staccati e custoditi nella Chiesa di San Francesco. Sempre in questa zona lungo l’antica “Via Cupa” di origini etrusche, si trovano tre piccole chiese: l’Edicola della Madonna dell’Uccellino, risalente al XVII secolo, che conserva un dipinto della Madonna attribuito a Jacopo di Mino del Pellicciaio; la Chiesa del Mal di Capo, così detta per una pietra custodita nella facciata, che la tradizione locale dice che possa togliere il mal di capo, sicuramente le sue origini sono pagane; ed infine la Chiesa della Madonna delle Piagge, ormai sconsacrata, costruita a pianta quadrata nel secolo XV.
Rimanendo fuori dell’abitato troviamo, dalla parte che guarda Cetona e le ultime propaggini della Val di Chiana, la Chiesa del Belriguardo, a pianta ottagonale, eretta prima che la strada verso Cetona cominci la sua discesa: le origini di questa chiesa, costruita sopra i ruderi di un tempietto pagano, sono anteriori al XVI secolo e fu ricostruita dopo la sua distruzione a causa della guerra di Siena del 1556. Questa Chiesa è al momento inutilizzata e non visitabile.
L’Abbazia di Spineto, importante Chiesa e Monastero edificato intorno all’anno 1085, è un superbo monumento medioevale felicemente restaurato, immerso in uno scenario tra i più belli che si possano incontrare. Il complesso ebbe sicura funzione culturale e sociale per la zona e fu anche, quasi certamente, punto di approdo, di rifugio, di ristoro per i pellegrini (i Romei) che percorrevano la non lontana via Francigena. Sull’adiacente colle delle Moiane sono inoltre visibili i ruderi di un castello, il Castello delle Moiane e di un centro abitativo che furono libero comune nel trecento e che la tradizione orale Sarteanese vuole legato alla leggenda dello “Strascico della Regina Dorilla”. L’Abbazia di Spineta, oggi è una proprietà privata, un centro di studi di convegni e di promozione scientifica, la cui funzione culturale e sociale dà grande rilievo al nostro territorio.